Valutazione dei progetti SPRAR gestiti da ARCI Toscana

Valutazione dei progetti SPRAR per rifugiati e richiedenti asilo gestiti da ARCI Toscana sul territorio in termini di impatto sul percorso dei beneficiari e sulle comunità ospitanti

Luogo Toscana

Durata 2018 – 2019

Progetto Valutazione dei progetti SPRAR gestiti da ARCI Toscana

Ente finanziatore Comitato Regionale ARCI Toscana

Contesto

Il consistente flusso di richiedenti asilo arrivato in Italia nel triennio 2014 -2016 ha messo in luce l’assenza di un sistema uniforme e strutturato di accoglienza. A partire dal 2014, gli sbarchi sulle coste italiane sono aumentati fino a raggiungere 170.00 arrivi nel 2014, 150.000 nel 2015 e 180.000 nel 2016. Successivamente, in virtù dei cambiamenti normativi e delle variazioni del contesto internazionale, gli sbarchi sono diminuiti fino ad arrivare nel 2018 a 23.000.

La pressione migratoria e le lacune normative hanno fatto sì che su tutto il territorio nazionale si privilegiasse un sistema di accoglienza emergenziale. I flussi in arrivo sono quindi stati divisi tra Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), Centri di Accoglienza dei Richiedenti Asilo (CARA) e Sistema di Protezione di Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR).

I progetti SPRAR sono in totale 875, con la titolarità di 746 enti locali e il coinvolgimento di otre 1.800 Comuni che hanno ricevuto dal Ministero dell’Interno i fondi per occuparsi direttamente dell’accoglienza. Nel 2018, i posti di accoglienza nel sistema SPRAR erano 35.881 per 31.647 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, 3.500 minori non accompagnati e 734 persone con disagio mentale. Tuttavia ancora il 70% delle persone che hanno presentato la richiesta è ospitato in CAS, distribuiti in appartamenti, alberghi, capannoni ed ex caserme, o nei CARA.

Obbiettivo Generale

Per valorizzare il lavoro svolto dallo SPRAR, Il Comitato Regionale ARCI Toscana si è posto l’obiettivo di valutare alcuni progetti SPRAR sul territorio in termini di impatto sul percorso dei beneficiari e sulle comunità ospitanti, cercando di esaminare in maniera approfondita la relazione con le reti territoriali di attori locali coinvolti da ciascun progetto.

Cosa abbiamo fatto

ARCI Toscana e i Ricercatori ARCO hanno individuato 5 progetti territoriali SPRAR e coinvolto nella valutazione gli enti capofila ovvero: la Società della Salute Alta Val d’Elsa, la Provincia di Arezzo, il Comune di Pontassieve, il Comune di Rosignano e l’Unione dei Comuni della Valdera.

L’analisi è iniziata con un lavoro di approfondimento che ha permesso il coinvolgimento, attraverso interviste semi-strutturate individuali e collettive e mappature partecipative di  referenti e équipe multidisciplinari dei progetti e successivamente di rappresentanti degli enti locali e beneficiari stessi dei progetti SPRAR.

Questo procedimento ha permesso ai Ricercatori ARCO delle Unità di Sviluppo Locale e Sviluppo Inclusivo  di avere una comprensione maggiore del funzionamento di ciascun progetto e di mettere a fuoco la relazione tra gli stessi progetti e il territorio ospitante.

Ciascuno dei contesti analizzati presenta delle caratteristiche specifiche che garantiscono al beneficiario opportunità diverse in termini di formazione, inserimento lavorativo e sistemazioni abitative al momento dell’uscita dallo SPRAR. Nonostante le difficoltà incontrate dalle équipe dei progetti nello strutturare percorsi individualizzati che garantiscano ai beneficiari in tempi brevi il raggiungimento di un livello di autonomia sufficiente, lo SPRAR si dimostra nei casi analizzati capace di attivare percorsi di inclusione e integrazione dei beneficiari.

Il sistema SPRAR, nonostante i limiti a cui va incontro, sembra essere l’opzione migliore per accogliere e integrare i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale sul territorio. È quindi necessario produrre evidenze empiriche su questo tipo di modello.

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