Valutazione del progetto che introduce e rafforza i servizi di diagnostica ecografica per la maternità e la cura neonatale in Tanzania
Titolo Introduzione e sviluppo della diagnostica ecografica nella regione di Iringa e Zanzibar
Luogo Distretto di Iringa e Isola di Unguja, Tanzania
Durata 11 mesi
Capofila CUAMM Medici con l’Africa
Ente finanziatore Fondo Beneficenza Intesa Sanpaolo
Contesto
In tema di salute materno-neonatale, secondo l’UNICEF, in Tanzania, la copertura delle cure ostetriche e neonatali di base rimane bassa, con solo il 20% dei dispensari e il 39% dei centri sanitari che offrono servizi di parto che garantiscono anche l’eventuale sistema di riferimento da attivare in caso di complicazioni. La copertura del parto assistito nel paese si attesta all’ 85% nella mainland e 89% a Zanzibar.
Nel distretto di Iringa, dove si trova l’ospedale di Tosamaganga, la copertura del parto assistito è limitata al 67% mentre la copertura delle 4 visite prenatali al 72.5% e a Zanzibar è al 74.5%. Al contrario, il tasso di mortalità perinatale risulta particolarmente alto a Zanzibar, rispetto al resto del paese (45 morti ogni 1000 nati vivi contro 37 morti ogni 1000).
Nell’ isola di Unguja, le strutture Basic Emergency Obstetric and Newborn Care che forniscono servizi di base mancano di personale qualificato e di equipaggiamento di base per fornire i servizi essenziali. Questo comporta un sovraffollamento degli ospedali di secondo e terzo livello, a fronte di un accesso molto ridotto nelle strutture primarie.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’espansione dell’accesso della pratica ecografica del personale sanitario dei sistemi a risorse limitate come strategia per migliorare la qualità delle cure e l’accessibilità ai servizi, mettendo a disposizione tale tecnologia e promuovendo la formazione del personale locale.
Il progetto avviato da CUAMM nei distretti di Iringa e sull’isola di Unguja (l’isola principale dell’arcipelago di Zanzibar) intende rispondere ai seguenti bisogni:
- Mancato utilizzo della diagnostica ecografica di base ostetrica e toraco – addominale per prevenire e curare le emergenze ostetriche e malattie croniche a livello ospedaliero e nelle unità sanitarie
- Scarse conoscenze del personale sanitario sull’adozione degli strumenti di diagnostica ecografica
- Limitato accesso ai servizi sanitari periferici nell’isola di Unguja a causa di una ridotta qualità dei servizi
- Mancanza di equipaggiamento, farmaci e consumabili di base per fornire cure di qualità
- Limitata condivisione di buone pratiche e scambi
Obiettivo Generale
L’Unità di Sviluppo Inclusivo è stata coinvolta per condurre il monitoraggio e la valutazione del progetto che intende rafforzare l’uso della diagnostica ecografica presso l’ospedale regionale di riferimento di Tosamaganga e in 4 unità sanitarie di Unguja.
Cosa abbiamo fatto?
L’Unità di Sviluppo Inclusivo condurrà la valutazione finale del progetto, adottando un approccio a metodi misti quali-quantitativi ed usando i criteri OCSE-DAC (2019) di valutazione di progetti di sviluppo. In particolare, la valutazione seguirà un doppio binario: da un lato si intende verificare come l’utilizzo della diagnostica ecografica possa migliorare nell’immediato la qualità delle cure per l’assistenza al parto alle donne e trattamento delle malattie croniche, dall’altro si vuole indagare come la formazione al personale sanitario locale rafforzi nel lungo periodo l’offerta di cure. Nella valutazione verranno presi in esame separatamente i due contesti di Zanzibar e del distretto di Iringa, considerando sia i centri di salute periferici sia l’ospedale distrettuale di Tosamaganga.
La valutazione si è basata sull’analisi documentale dei vari documenti prodotti all’interno delle attività di progetto (matrice di monitoraggio, documentazione delle attività di formazione e report interni delle attività) e sulla raccolta ed analisi di dati distrettuali elaborati dal sistema DHIS2. Inoltre, saranno svolte interviste e focus groups per riportare la prospettiva dello staff e dei beneficiari di progetto coinvolti nelle varie attività di progetto. Tutto questo processo porterà all’elaborazione di un report di valutazione che metterà in risalto buone pratiche e raccomandazioni.
Scopri l’Unità di Sviluppo Inclusivo
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